Il giorno 14 dicembre si è svolto presso la Direzione Regionale dei VVF Lombardia il tentativo di conciliazione dell’agitazione Sindacale indetta il mese scorso dalle organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco di Brescia (CGIL, CISL, UIL, CONAPO, USB).
Tra le gravi motivazioni che ci avevano portato a dare l’allarme sulle condizioni del soccorso bresciano c’era l’assenza da mesi di due delle tre autoscale della componente permanente dei pompieri bresciani (quelle delle sedi di Darfo e Saló).
Il Comandante ing. Porrovecchio e il neo Direttore Regionale VVF Lombardia ing. Piccinini hanno cercato di rassicurarci che le autoscale nuove arriveranno a breve e che ogni comunicazione e sollecito ai livelli superiori di Prefettura, Dipartimento VVF e Ministero siano stati fatti.
A sostegno della fondatezza delle nostre preoccupazioni, in data 12.12.2022, c’è stato un incendio appartamento al terzo piano, a Vilminore Di Scalve (BG), per il quale sono intervenute 3 squadre: Darfo, Clusone e Edolo. L’autoscala é dovuta partire dal distaccamento volontario di Palazzolo S/O ed a percorrere quei 75 km ha impiegato un’ora e venti minuti. Tempistiche da turismo più che da soccorso.
Se non fosse chiaro a tutti esplicitiamo che l’autoscala serve a far operare i vigili del fuoco con più efficacia e più sicurezza quando s’interviene in quota; inoltre diventa, un automezzo, indispensabile per soccorrere persone in casi di incendi a piani alti o sugli incendi tetto. Non cerchiamo di creare clamore o allarmismo ma riteniamo nostro compito far sapere ai cittadini e alla politica che una parte importante di cittadini bresciani rischiano di non ricevere un soccorso adeguato e che i pompieri bresciani sono esposti a maggiori rischi quando prestano soccorso.
Come se non bastasse la complessità della provincia bresciana permane un sottodimensionamento dell’organico. Gli ambiti in cui presta soccorso il corpo dei vigili del fuoco si é moltiplicato negli anni e anche gli eventi emergenziali aumentano anche a causa dei cambiamenti climatici, ma il numero di personale presente rimane invariato. I distaccamenti volontari danno una mano preziosa, ma non sono operativi H.24 tutti i giorni. Sono poche le sedi volontarie VVF che riescono a garantire la presenza costante, molti distaccamenti i fanno i salti mortali per esserci.
La componente professionale dei VVF è quella che deve poter garantire gli standard di soccorso. Il Comando di Brescia avrebbe bisogno di un incremento di almeno 20 o 30 unità.
Chissà se la politica accoglierà le nostre istanze. Probabilmente anche la Prefettura sta lavorando per sostenere i bisogni dei VVF bresciani, ma alla richiesta di incontro inoltrata dalle OO.SS. a fine ottobre ancora non abbiamo avuto risposta.