CRITICITA’ DEL COMANDO PROVINCIALE DI PARMA

Le scriventi OO.SS. hanno potuto constatare come di recente siano diverse le criticità che affliggono l’organizzazione del dispositivo di soccorso provinciale reso dal comando dei Vigili del
fuoco di Parma nel suo territorio di competenza, condizioni peraltro rimarcate anche nel corso della riunione sindacale dello scorso 27 giugno 2022 e che sembrerebbero essere state oggetto di
precedenti comunicazioni a riguardo da parte del comando di Parma, con specifica nota indirizzata alla Direzione regionale, senza riceverne riscontro.
Come è noto, la situazione dell’organico del comando di Parma vede già una carenza ormai cronica e consolidata di circa 33 unità di personale operativo, rispetto alle dotazioni organiche
previste dal Decreto n. 305 del Capo del Corpo del 3 dicembre 2019.

Le scriventi OO.SS. hanno potuto constatare come di recente siano diverse le criticità che affliggono l’organizzazione del dispositivo di soccorso provinciale reso dal comando dei Vigili del
fuoco di Parma nel suo territorio di competenza, condizioni peraltro rimarcate anche nel corso della riunione sindacale dello scorso 27 giugno 2022 e che sembrerebbero essere state oggetto di
precedenti comunicazioni a riguardo da parte del comando di Parma, con specifica nota indirizzata alla Direzione regionale, senza riceverne riscontro.
Come è noto, la situazione dell’organico del comando di Parma vede già una carenza ormai cronica e consolidata di circa 33 unità di personale operativo, rispetto alle dotazioni organiche
previste dal Decreto n. 305 del Capo del Corpo del 3 dicembre 2019.

Alle predette carenze di personale va aggiunto ormai stabilmente in questo periodo, dove il personale riteniamo legittimamente debba anche fruire delle ferie estive, anche quello assente dal servizio per la partecipazione a corsi di formazione che spesso incide anche sensibilmente sui turni di servizio per i periodi previsti dai predetti moduli formativi, a cui si aggiungono anche i formatori professionali e di settori specifici del comando impegnati nello svolgimento dei corsi regionali e anche nazionali dove per questi ultimi, è stato previsto dal prossimo mese di luglio 2022, il ricorso allo straordinario per compensare la loro sostituzione nei comandi di provenienza.

In questo contesto, viene anche aggravato sotto il profilo organizzativo delle assenze, perché il comando di Parma non intende provvedere regolarmente alla emanazione degli ordini del giorno che riguardano appunto lo svolgimento dei corsi di formazione, aggiornamento, missioni eccetera e che sono esplicitamente previsti dall’articolo 20 e 23. del DPR 64/2012 (Regolamento di servizio – Disposizioni sullo svolgimento del servizio – Ordini del giorno).

Questo significa che non viene quindi data informazione con chiarezza e trasparenza al personale tutto ed ai Capiturno che dovrebbero questi ultimi gestire al meglio le risorse organiche, per cui, in questo modo, non è dato sapere chi è stato ammesso e frequenterà i corsi assentandosi dal servizio e soprattutto chi li supererà con profitto ed esito favorevole, acquisendo così la qualificazione e/o specializzazione che riteniamo sia una nota caratteristica utile all’impiego professionale delle unità sugli scenari incidentali e rispetto alla gestione del dispositivo di soccorso.
Paradossalmente, constatiamo che accade infatti frequentemente che siano i diretti interessati, cioè i discenti, ad informare per le vie brevi ed informali i propri Capiturno circa la loro assenza dal servizio ordinario 12/24 – 12/48 e questo, non riteniamo possa corrispondere ad una buona organizzazione e generi in questo senso, solamente confusione e improvvisazione che riteniamo debba essere risolta con il ripristino della loro emanazione, ovvero di ciò che è sempre stato regolarmente fatto fino ad un anno fa al comando di Parma, fin dai tempi più remoti.

Ma non solo, a questo si aggiungono anche i mantenimenti di taluni servizi regionali di tipo specialistico che in taluni casi, vedi le UU.CC., devono restare a disposizione permanentemente della Direzione regionale durante l’orario di servizio nelle proprie sedi e non inseriti nelle squadre di soccorso ordinarie, questo senza alcuna misura di compensazione che ne possa prevedere la sua sostituzione come invece prevede per altre componenti specialistiche del CNVVF, in caso di loro impiego extra provinciale da parte del CON o Direzione regionale, la nota DCEMER n. 8260 dell’11 marzo 2019 (indicazioni operative invio unità specialistiche ).
Inoltre, recentemente, si ritorna a registrare tra il personale un certo numero di contagi da virus COVID-19 nelle sue varianti, le cui caratteristiche di facile diffusione potrebbero potenzialmente mettere in crisi le presenza in servizio del personale operativo senza avere a disposizione alcuna tipologia di compensazione come per esempio, quella prevista dall’articolo 79 del DPR 64/2012 (Regolamento di servizio – Servizi di soccorso resi al di fuori dell’orario di lavoro) o il precedente ricorso a prestazioni straordinarie riservate in specifico per queste assenze che sono assolutamente imprevedibili.

Per ultimo, ma non per minore importanza, è il periodo estivo già iniziato con alte temperature e la forte siccità con tutte le conseguenze ben immaginabili e senza contare il rischio AIB che comunque richiedono al personale operativo un impegno gravoso, perché viene sottoposto ad un impiego costante e continuo a fronte degli interventi di soccorso pubblico cui il Corpo nazionale è demandato ad assolvere e dove nelle nostre sedi di servizio sul territorio, sede centrale compresa, si registra la presenza ormai consolidata di una sola squadra di soccorso di cinque unità con nella migliore delle ipotesi, solo però per la sede centrale, l’aggiunta di due squadre di due unità ciascuna per i mezzi di appoggio (ABP, AS e AG).

Nell’apprezzare quindi gli sforzi che si stanno mettendo in campo per elevare la figura dei Vigili del fuoco ad uno standard formativo di più alto livello professionale, riteniamo però si sia involontariamente trascurata la piena operatività dei turni di servizio, cioè le “partenze” coi propri carri che intervengono nella quotidianità, che come riteniamo di aver rappresentato con puntualità e realtà dei fatti, hanno delle carenze che stanno mettendo in seria difficoltà l’efficacia e l’efficienza del dispositivo di soccorso che inevitabilmente si ripercuote sulla quantità e qualità del servizio da rendere alla cittadinanza.

Questo, senza poi considerare, dato il contesto che deriva dai pesanti carichi di lavoro a cui le squadre vengono sottoposte, il potenziale aggravio di rischio e le responsabilità derivanti per garantire al nostro personale idonee condizioni di sicurezza operativa sugli interventi di soccorso, affinché nessuno possa incorrere in infortuni o altre problematiche che ne possano pregiudicare la salute.
Per le chiare e riteniamo più che comprensibili ragioni suesposte, ormai ben note e più volte segnalate, riteniamo sia necessario richiedere l’adozione da parte delle SS.LL. di tutte le misure possibili per il superamento delle criticità rappresentate di cui se ne sottolinea l’urgenza anche in funzione delle responsabilità in capo alla stessa amministrazione che le SS.LL. rappresentano.
Nel restare pertanto in attesa di un urgente riscontro in merito rispetto a quanto rappresentato si resta a disposizione per ulteriori chiarimenti inviando cordiali saluti.

CGIL CISL UIL CONAPO USB CONFSAL – condizioni operative di servizio VVF Parma e richiesta provvedimenti