Colombi: «Monitorare subito la sicurezza anti-Covid nelle sedi della P.A.»

“Il green-pass non protegge i lavoratori dal rischio di contrarre e trasmettere l’infezione”

 

Il governo ha approvato l’annunciato decreto-legge sul green-pass obbligatorio per l’accesso nei luoghi di lavoro. Si passa quindi alla fase attuativa e il difficile viene adesso.

Negli ultimi tempi abbiamo più volte cercato di richiamare l’attenzione dell’esecutivo sugli aspetti di carattere pratico del lavoro pubblico in tempo di Covid. I protocolli per la sicurezza firmati da CGIL-CISL-UIL devono continuare ad essere il punto di riferimento per l’organizzazione del lavoro negli uffici e nelle strutture della Pubblica Amministrazione. E tuttavia nel settore pubblico l’attuazione di tali protocolli lascia ancora a desiderare.

In molti casi lo smart-working emergenziale di massa ha permesso di rinviare i problemi, ma presto le cose cambieranno perché entrare in ufficio con il green-pass non protegge i lavoratori dal rischio di contrarre e trasmettere l’infezione. Pertanto in ogni singolo luogo di lavoro vanno adottati accorgimenti organizzativi che impediscano di creare le condizioni per una ripresa dei contagi.

Serve con urgenza un monitoraggio sulle condizioni di sicurezza anti-Covid delle decine di migliaia di sedi della Pubblica Amministrazione sparse in tutta Italia. Luoghi di lavoro dove ogni giorno entrano ed escono centinaia di migliaia di persone, tra dipendenti e utenti. Molte di queste strutture sono del tutto inadeguate a garantire standard accettabili di protezione dai rischi legati al virus.

Esiste un interlocutore che abbia la volontà di sedersi al tavolo con il sindacato per affrontare la questione? O è più facile preparare sin d’ora qualche nuova campagna di stampa contro i futuri “furbetti” del green-pass?

Di fronte all’emergenza sanitaria i lavoratori pubblici e privati hanno dato e stanno dando prova di uno straordinario senso di responsabilità. Il tasso di vaccinazione fra gli statali è altissimo. Abbiamo il diritto di pretendere che la sicurezza sia garantita nei luoghi di lavoro anche dopo il controllo del certificato verde all’entrata. E pazienza se agli occhi di qualche politico ciò non porterà molti voti alle prossime elezioni.

Sandro Colombi, Segretario generale Uil Pubblica amministrazione

Roma, 17 settembre 2021

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