In data odierna si è discussa la bozza della circolare applicativa dell’accordo del 23 aprile scorso sulle assegnazioni temporanee previste dall’art. 42 del DPR 64/2012.
La posizione della nostra O.S. è stata chiara nelle intenzioni di voltare pagina nell’uso di una norma che ha creato parecchie falle di interpretazione, tanto da far approfittare sia qualche speculatore che l’Amministrazione stessa, che dopo 10 anni riesce finalmente con i contributi presentati al tavolo di negoziazione, a regolamentare un flusso a parte di trasferimenti che aveva creato non poche disfunzioni organizzative.
Il punto critico era rappresentato dalla gestione del transitorio, il personale che attualmente si trova in trasferimento temporaneo, per il quale sono previsti 90 giorni di ulteriore deroga che coprirà il periodo estivo, per poi prevedere un riordino equilibrato degli organici nelle sedi centrali e territoriali. A questo proposito abbiamo richiesto una lista dettagliata di tutti i trasferimenti esistenti sul territorio nazionale per avere la misura precisa di questo fenomeno.
Applicare il nuovo accordo nella maniera più puntuale e urgente possibile è doveroso se l’obiettivo è far funzionare meglio la struttura dell’organico nazionale e territoriale, che già presenta dei forti punti critici perché non è valutato l’organico da destinare ad attività complementari al soccorso, tanto meno quelle a supporto del servizio amministrativo, altra distorsione organizzativa sempre molto sottovalutata da parte dell’amministrazione.
Allora diventa importante e prioritario anche dare un taglio al clientelismo che ha generato situazioni abnormi in molte realtà, per cui è necessario riportare prima di tutto ordine in tutte quelle situazioni dove l’organico non solo è già pieno, ma vede personale assegnato addirittura in più in via temporanea: che vengano riportati gli organici di tutte le articolazioni territoriali almeno entro il limite del loro massimo così come scritto nell’accordo, per restituire al soccorso il maggior numero di personale, così diamo finalmente una risposta ai rimpiazzi ed alle esigenze di ferie, formazione e quant’altro,
lasciando l’onere di rivendicare un maggiore organico in sede di revisione di decreto ministeriale al dirigente locale o centrale interessato.
Abbiamo rappresentato che anche presso le direzioni centrali c’è qualcosa che non funziona, considerando l’importante incremento che c’è stato con l’ultimo decreto del 2 dicembre 2019, dove ci sono ancora molte unità in posizione temporanea, mascherate con le missioni continuative oppure con dislocazioni temporanee.
Diventa inutile che il Dipartimento emana gli interpelli di mobilità se poi rimodula con disposizioni interne l’organizzazione del lavoro, bypassando in alcuni casi anche il dovere di informativa sindacale, un elemento grave lesivo delle prerogative sindacali.
Per non parlare di vedere trasferito personale, trasferito è il termine esatto e non dislocato come talvolta usa l’Amministrazione, che nemmeno ha la specializzazione richiesta dalla sede di destinazione.
In tema di tutela della struttura dell’organico assistiamo invece ancora a spostamenti di personale e missioni che neutralizzano l’obiettivo di portare ordine rispettando i decreti dell’amministrazione stessa, soprattutto in termini di efficienza nei dispositivi di soccorso, perché a questo si riferiscono le esigenze di servizio della norma in parola.
Gli organici e i ruoli hanno le loro specifiche finalità.
Altro aspetto rappresentato riguarda la gestione delle ricognizioni da parte dei direttori regionali. Deve essere esplicitato meglio che devono rispettare le stesse regole indicate per le ricognizioni nazionali, dalla circolare non si evince in maniera chiara e non è ovviamente accettabile che abbiano delle regole diverse rispetto a una direzione centrale, semmai a qualcuno venisse il dubbio.
L’amministrazione comunicherà a breve la circolare definitiva per rendere operativo il termine per la fine delle decorrenze degli attuali trasferimenti temporanei.
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