Cari colleghi in data odierna si è svolto l’incontro con l’amministrazione, come da convocazione, alla presenza del capo Dipartimento, del Capo Corpo e staff, del Direttore Centrale Emergenza del Direttore Centrale Risorse Finanziarie e staff.
In riferimento al primo punto, preso atto anche di alcune dinamiche del tavolo che nulla avevano a che vedere con una valutazione di merito bensì con posizioni strumentali e speculative, abbiamo sottoscritto l’accordo attività di studio e ricerca per la componente direttivi e dirigenti, mentre abbiamo rinviato la firma per quello della componente non direttivi non dirigenti.
Rispetto alla problematica della competenza e coordinamento delle attività di soccorso in ambito zone impervie, sul quale il capo Dipartimento ha voluto un incontro con le rappresentanze sindacali, ci siamo espressi in maniera decisa e netta, rappresentando la necessità che il CNVVF faccia valere nelle sedi opportune compiti e funzioni previste dall’attuale quadro normativo e dalla evidente impossibilità che una componente volontaria, seppur organizzata, possa ambire ad una competenza istituzionale nel soccorso pubblico, dove il legislatore mai ha fatto riferimento a distinzioni tra l’ambiente impervio rispetto alla competenza generale che appartiene al CNVVF mentre impedisce chiaramente il coordinamento tecnico di una componente volontaria su una amministrazione dello Stato. La vexata quaestio va risolta a nostro parere attraverso una integrazione del CNSAS nel dispositivo di soccorso preordinato dal DTS o ROS e non al contrario, anche studiando un protocollo operativo nazionale, per il quale abbiamo sollecitato e ci siamo resi disponibili per la partecipazione ad un tavolo tecnico sull’argomento.
Sul tema dell’incontro riguardante la pronta disponibilità prevista dall’art. 10 del CCNL 2019_2021, l’amministrazione ha esposto il progetto iniziale sul quale abbiamo espresso per il momento le prime perplessità, riferite in primo luogo ai tempi di allertamento di un’ora che abbiamo valutato troppo ristretti, seppur rientranti nella cornice normativa. In particolare, abbiamo chiesto di togliere ogni riferimento a eventuali procedimenti disciplinari in caso di superamento di tale tempistica per raggiungere la sede di servizio. Abbiamo condiviso la necessità di potenziare i contingenti riferiti alle isole ed a regioni con difficoltà di raggiungimento dalla CMR, mentre abbiamo espresso perplessità sulla proporzionalità usata nella divisione dei richiami in servizio, essendo ancora deficitarie talune direzioni regionali nella predisposizione dei piani discendenti di CMR, ma soprattutto per la variabile operativa derivante dal luogo dell’evento, dove è necessario far convergere o sostituire le squadre impegnate nell’emergenza, richiamando quindi la necessità di un periodo sperimentale del futuro accordo. Rispetto all’utilizzo di una pianificazione basata sul salto turno, comprendendo la necessità degli obiettivi di sicurezza operativa, abbiamo richiesta valutazioni più approfondite sull’utilizzo del secondo giorno di turno libero nelle 48 ore. Sul tema della retribuzione, abbiamo evidenziato che pur rappresentando un istituto retributivo comunque aggiuntivo, sarà necessario affrontare l’argomento della misura del compenso al momento dell’accordo integrativo, quando sarà possibile valutare un ulteriore e necessario incremento rispetto allo stanziamento ordinario di 3 milioni di euro per 250.000 turni/anno. Infine, abbiamo stigmatizzato l’amministrazione affinché tale nuovo istituto non diventi una sostituzione del soccorso sulla falsariga di un volontario chiamato a campana, ma sia organizzato esclusivamente come integrazione nell’organizzazione operativa, evidenziando fermamente come sia primario l’obiettivo di un congruo aumento di organico del personale, ed abbiamo sollecitato ancora una volta, considerando la previsione contrattuale, l’emanazione del decreto ministeriale che vada ad individuare le attività specializzate come previsto dall’art. 51 del DPR 64/2012, sulle quali abbiamo richiesto maggiore attenzione, sussistendo spesso in capo alla stessa unità lavorativa più di una abilitazione specializzata. Sulla pronta disponibilità questo non sarà l’ultimo incontro da parte dell’amministrazione per approfondire i primi rilievi sollevati. Tra le varie ed eventuali, il Capo del Corpo ci ha comunicato che a breve, sarà emanato il bando di concorso per CS 2022, per la mobilità del personale Ispettore dei RTP del concorso interno saranno messi a disposizione tutti i posti disponibili in carenza di organico, mentre per il personale del ruolo Ispettore del RTP del concorso pubblico, l’assegnazione terrà conto di una media della carenza.