Rischio frane. Dati allarmanti. Occorre investire in prevenzione e rafforzando il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco
Tre milioni di nuclei famigliari a rischio, sette milioni di persone vivono in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, il 91% dei comuni italiani è a rischio. Più di 565.000 edifici, 84.000 imprese e circa 12.500 beni culturali si trovano in aree a pericolosità elevata o molto elevata. Le frane sono fenomeni estremamente diffusi a causa delle caratteristiche del territorio italiano, non a caso infatti quasi due terzi delle frane censite in Europa si sono verificate in Italia, con oltre seicentomila eventi. Alla naturale propensione del territorio al dissesto, legata alle sue caratteristiche meteo-climatiche, topografiche, morfologiche e geologiche, si aggiunge il fatto che l’Italia è un paese fortemente antropizzato, cosa che determina un considerevole aumento degli elementi esposti a rischio, ovvero di beni e persone presenti in aree soggette a pericolosità per frane ed alluvioni. Per la UIL PA Vigili del Fuoco occorre una corretta pianificazione territoriale attraverso l’applicazione di vincoli e regolamentazioni d’uso del territorio investendo quindi nella prevenzione ma anche nella sicurezza, l’aumento del 27% dei fenomeni estremi impone l’adozione di uno strategico rafforzamento del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.