Gli organici sono in perenne sofferenza, le mobilità non rispondono alle legittime aspettative del personale, il sistema di soccorso entra in crisi, è impensabile continuare ad applicare ai Vigili del Fuoco un macchinoso iter per l’autorizzazione alle assunzioni pensato per il resto del pubblico impiego ma inidoneo al Corpo Nazionale che non può attendere un anno prima di vedere reintegrate le cessazioni dell’anno precedente. La UIL PA VVF scrive ai vertici del Ministero sollecitando una riforma normativa e invitando a maggiori controlli sulla sussistenza dei requisiti dei “beneficiari” di leggi speciali.
La scrivente ha rappresentato, con diverse note e comunicati stampa, l’attuale situazione in cui riversa il Corpo Nazionale rispetto al sovraccarico derivante dai numerosi incendi e dalle stesse attività di soccorso ordinario che, a nostro avviso, impongono un investimento nel Corpo Nazionale anche in termini di potenziamento delle dotazioni organiche.
Tale intervento non risulterebbe comunque sufficiente in assenza di una revisione dell’attuale iter autorizzativo delle assunzioni, rendendolo flessibile e dunque maggiormente aderente alle esigenze di tutela e salvaguardia della pubblica e privata incolumità.
A normativa vigente, le cessazioni dell’anno in corso possono essere compensate solo a partire da gennaio dell’anno successivo e la relativa necessaria autorizzazione ad assumere non giunge prima che siano trascorsi almeno tre mesi, sommando a questa tempistica la durata del corso di formazione iniziale; appare evidente che le carenze non verranno colmate prima che sia trascorso almeno un ulteriore anno.
Tempi che indubbiamente non si conciliano con la funzionalità del Corpo Nazionale. La prima naturale conseguenza è la sofferenza dei comandi provinciali per l’ovvia carenza di organico, seguita da progressioni di carriera rallentate, con inevitabile aggravio delle carenze nelle rispettive qualifiche e mobilità che non rispondono alle legittime aspettative di trasferimento del personale, che devono essere contemperate con quelle del personale “beneficiario” di leggi speciali (che comunque deve essere oggetto di una maggiore attenzione rispetto alla vigenza dei previsti requisiti). Se a tutto ciò si aggiunge il personale parzialmente idoneo che viene considerato come inserito nel dispositivo di soccorso, si ha la percezione di come non sia più procrastinabile un intervento in tal senso.
Tanto premesso si ritiene necessario e doveroso sollecitare una necessaria riforma che risponda sia alle esigenze di funzionalità del Corpo che al rispetto della dignità dei Vigili del Fuoco.
2022.07.13 Organici del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. Richiesta modifica iter autorizzativo