RESOCONTO RIUNIONE COVID-19 RICHIESTA DALLA UIL PA VVF PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE ERICEVERE OPPORTUNA INFORMAZIONE
Vanno messe in atto tutte le attività di prevenzione della salute sui luoghi di lavoro! Questo è stato il nostro esordio nel corso della riunione odierna, convocata su espressa richiesta della UIL PA VVF.
La vaccinazione non può essere un obbligo, ma deve essere una libera scelta, che va sempre e comunque garantita!
La Consulta Dirigenti e Direttivi della UIL PA VVF ha evidenziato alcuni aspetti di fondamentale importanza che vanno necessariamente chiariti, abbiamo infatti chiesto se l’Amministrazione ritenga opportuno inserire anche i Vigili del Fuoco nell’indagine sierologica sugli individui vaccinati, prevista nel piano nazionale, per valutare la risposta immunitaria, se i soggetti che non avessero sviluppato gli anticorpi possono accedere al piano di vaccinazione nell’ambito del gruppo prioritario S6, se nel caso di manifestazione allergica dopo la prima dose chi, tra medico di famiglia e medico incaricato, debba esprimersi sul divieto di somministrazione della successiva o comunque più in generale, quale sarà il ruolo dei medici incaricati. Poiché la somministrazione del vaccino AstraZeneca prevede l’assenza di gravi patologie, abbiamo chiesto di sapere se il personale eventualmente interessato debba darne comunicazione al personale sanitario all’atto della somministrazione o se invece vada eseguita una nuova ricognizione, ovvero quali misure sono previste in simili casi, inoltre è stato chiesto di valutare la possibilità e l’opportunità di inserirlo nei gruppi prioritari di vaccinazione dedicati ai cittadini di età superiore ai 55 anni. La Consulta UIL PA VVF, una volta chiesto chiarimenti sulla vaccinazione del personale volontario, in particolare su quello cosiddetto “discontinuo” e sull’opportunità di fissare una soglia che può essere quello dei richiami negli ultimi tre anni sotto cui non vi può essere una corsia preferenziale, ha chiesto che le procedure di sicurezza già emanate devono essere assicurate anche dal personale vaccinato.
Come Segreteria Nazionale UIL PA VVF abbiamo chiesto ed ottenuto l’immediato ritiro dell’O.d.G. di un comando provinciale del Lazio, che indirizzava verso una forma di inaccettabile obbligatorietà del vaccino, inoltre abbiamo chiesto che l’Amministrazione si attivi per il personale over 55 a cui non può essere somministrato il vaccino AstraZeneca, evitando eventuali discriminazioni. Altro aspetto è stato quello dell’efficacia, ovvero se questo vaccino sia in realtà compatibile con il rischio professionale a cui sono inevitabilmente esposti i Vigili del Fuoco. La richiesta di adesione alla vaccinazione, predisposta tramite modulo, sarà cambiata in ricognizione sul personale operativo, evitando incomprensioni sulle possibili conseguenze di fronte ad una scelta di diniego del personale e sui rischi impliciti contenuti nel diniego manifestato. Infine, rispetto ad una richiesta precedentemente inviata in tema di onere probatorio per la determinazione della causa di servizio da Covid19, reperibile sul nostro sito web, il Capo Dipartimento ha chiarito che spetta a chi produce l’istanza di riconoscimento. Abbiamo inoltre chiesto garanzie affinché siano messe in atto tutte le possibili attività di prevenzione della salute sul luogo di lavoro di contrasto al COVID-19.
L’Amministrazione ha riferito inizialmente sul dato della vaccinazione, essendo partita a livello nazionale l’attività di somministrazione del vaccino AstraZeneca sul CNVVF oltre che alle FF.PP. e Forze Armate, comunicando che è stato dato il valore nazionale di 35098 unità totali ai quali riservare il vaccino disponibile.
Le regioni per ora che hanno inviato notizie sul programma previsto sono il Lazio, con l’attivazione dell’HUB presso Fiumicino, il Comando di Roma inizierà venerdì prossimo, Rieti inizia questa mattina, la Lombardia inizierà il 18 c.m., nel Veneto sono arrivate l’80% di richieste dal personale alla vaccinazione, la regione Toscana ha aperto un portale dove autonomamente il personale aderisce alla vaccinazione, per l’Abruzzo, Teramo ha effettuato vaccini su 90 unità e questa mattina inizia L’Aquila, mentre per le altre regioni il dato si sta acquisendo.
Come dati generali, attualmente si contano 306 casi di positività e 294 di quarantena, dall’inizio della pandemia ci sono in sorveglianza preventiva circa 3000 persone, 2600 positivi come dato cumulativo, 9631 totale unità interessate da eventi legati alla pandemia, i guariti totali circa 9000, 6 unità decedute nella prima fase. Il Capo Dipartimento ha precisato che il tema del Covid-19 è delicato ed ha formulato l’invito alla vaccinazione su tutto il personale, per le implicazioni lavorative ma anche familiari. È stato inoltre costituito un gruppo di lavoro per un aggiornamento delle attività che possono essere valutate come possibilmente soggette a smart working. Ha infine sollecitato il rispetto delle misure di sicurezza già previste nelle sedi di servizio e negli uffici. Nei prossimi mesi, quando si avrà il quadro della situazione sui vaccini effettuati dal personale che avrà scelto liberamente di farlo, sarà possibile verificare la coesistenza lavorativa tra vaccinati e non, anche rispetto alle indicazioni che arriveranno dagli organi superiori. Vi aggiorneremo sugli ulteriori sviluppi sull’argomento.
RESOCONTO RIUNIONE COVID-19 16-02-2021