L’Inps utilizza un proprio sistema di accreditamento delle credenziali di accesso ai servizi on line e telematici, costituito da un codice identificativo personale (PIN) che consente a cittadini,
imprese e intermediari di usufruire direttamente dei servizi loro dedicati.
Grazie a tale sistema proprietario, l’Istituto ha implementato, fin dal 2012, una politica di piena telematizzazione delle domande di servizio, diventando la prima Amministrazione pubblica a
rendere disponibile sul web l’intera gamma dei servizi agli utenti.
Successivamente, l’Istituto ha accolto nei propri sistemi informatici gli altri strumenti di autenticazione previsti dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale), per l’accesso ai servizi web della pubblica Amministrazione: la Carta Nazionale dei Servizi, la Carta di Identità Elettronica e il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), il cui percorso di attuazione è iniziato nel 2013 ed è arrivato ai primi rilasci di identità digitali a cittadini e imprese nel corso del 2016.
Già dal suo avvio, l’Inps ha consentito l’accesso ai propri servizi anche tramite il sistema SPID, rendendolo successivamente obbligatorio per i Patronati e i CAF, quale metodo di autenticazione per l’accesso ai servizi loro dedicati in luogo del PIN.
L’attuale contesto di trasformazione digitale e le nuove opportunità offerte dalle tecnologie e dai dispositivi mobili, che elevano i livelli di interattività con gli utenti e favoriscono la compartecipazione di tutti gli attori nelle pratiche di creazione e distribuzione del servizio pubblico, consentono all’Istituto di avvalersi del sistema di identità digitale SPID come infrastruttura strategica per il Paese e come impulso decisivo alla modernizzazione dei servizi in chiave di inclusione e partecipazione digitale.
L’Istituto intende quindi procedere allo switch-off dal PIN allo SPID in considerazione degli evidenti vantaggi a favore sia delle politiche nazionali di digitalizzazione sia del diritto dei
cittadini alla semplificazione del rapporto con la pubblica Amministrazione.
Inoltre, SPID consente agli utenti di interagire non solo con l’Istituto, ma con l’intero sistema pubblico e con i soggetti privati aderenti, costituendo di fatto un sistema aperto agli sviluppi
europei. Infatti, in base al Regolamento (UE) n. 910/2014 (c.d. Regolamento eIDAS) l’identità digitale SPID (con credenziali di livello 2 o 3) può essere usata per l’accesso ai servizi in rete
delle pubbliche Amministrazioni dell’Unione europea.
Il sistema SPID è inoltre dotato di livelli di autenticazione grazie ai quali l’Istituto potrà cogliere nuove opportunità per abilitare servizi inediti che richiedano una maggiore affidabilità nella fase di riconoscimento dell’utente (firme digitali, pagamenti, ecc.).
Ciò premesso, l’Istituto ha avviato un confronto sul tema con il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) e il Ministero del Lavoro e
delle politiche sociali, all’esito del quale è stato concordato di procedere allo switch-off dal PIN allo SPID ed è stato individuato il 1° ottobre 2020 come data a partire dalla quale non saranno
più rilasciati PIN Inps. Tale data è stata considerata congrua anche dagli Identity Provider accreditati, che hanno assicurato la piena capacità di assorbimento dell’incremento della
richiesta di SPID a partire da tale data.
Pertanto, a decorrere dal 1° ottobre 2020 l’Inps non rilascerà più PIN come credenziale di accesso ai servizi dell’Istituto.
Tuttavia, il PIN dispositivo sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID, come ad esempio i minori di diciotto anni o i soggetti extracomunitari, e per i
soli servizi loro dedicati.
2. Modalità di passaggio dal PIN allo SPID. Fase transitoria Al fine di consentire il passaggio graduale dell’utenza verso le credenziali SPID, garantendo la continuità della possibilità di accesso ai servizi dell’Istituto, lo switch-off dal PIN allo SPID sarà preceduto da una fase transitoria, che avrà inizio il 1° ottobre 2020 e nel corso della quale:
1. non saranno rilasciati nuovi PIN agli utenti, salvo quelli richiesti da utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID e per i soli servizi loro dedicati;
2. i PIN già in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria.
In base all’andamento del processo di onboarding su SPID, l’Istituto, di concerto con il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, l’AGID e il Ministero del Lavoro e
delle politiche sociali, fisserà la data di cessazione definitiva di validità dei PIN rilasciati dall’Inps.
3. Informazione all’utenza
L’Istituto avvierà una capillare campagna di comunicazione per informare i cittadini dell’evoluzione in atto, utilizzando tutti i canali di cui dispone.
In particolare, le modalità e i termini dello switch-off dal PIN allo SPID saranno resi noti sul sito Inps e sui social network, nonché attraverso la distribuzione di materiale informativo
(brochure e locandine) presso le proprie Strutture territoriali, gli intermediari autorizzati e gli stakeholders dell’Istituto.