La scrivente O.S. dichiara lo stato di agitazione del personale dipendente e chiede l’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione ai sensi delle normative vigenti, per le seguenti motivazioni:
Mobilità interna del personale Vigile del Fuoco ODG 631 del 28-08-2020.
In riferimento a quanto in oggetto dobbiamo evidenziare alcuni aspetti rilevanti:
– Della mobilità interna non è stata data alcuna preventiva informazione alle OO.SS, così come previsto dal DPR 7 maggio 2008 Art. 33 comma 1 e 2, in considerazione del fatto che (nello stesso ODG 631) vengono evidenziati due spostamenti temporanei, “fino a mobilità nazionale”. Nella riunione del 07-09-2020 con le OO.SS viene spiegato che: Lo spostamento è legato ai numeri degli operatori di Sala Operativa, si aggiunge: Legato all’esito della mobilità nazionale. Negli attuali criteri di mobilità del Comando è previsto che il trasferimento del personale in altra sede, o altro turno di servizio, è consentito fatte salve alcune carenze: patenti terrestri/nautiche, SO, NBCR II°, ecc.; nello specifico della Sala Operativa, l’ODG 56 del 22-01-2020 stabilisce che, fatti salvi i 48 operatori di Sala Operativa (12 per turno), possono essere accolte le istanze presentate dagli operatori eccedenti il numero minimo previsto. Il Comando doveva verificare se, al momento della mobilità interna, ci fossero le condizioni per spostare o meno il personale, tenendo conto delle carenze reali nei quattro turni di servizio, successivamente, procedere in ottemperanza agli antecedenti accordi con le OO.SS, accordare o meno il trasferimento degli stessi ad altra
sede di servizio. Invece, li ha messi in una condizione anomala di mobilità concessa con rischio di essere revocata, per tornare nella sede iniziale e movimentare altro personale, procurando ulteriori disagi al personale operativo del Comando. Riteniamo che l’amministrazione non può agire facendo delle “future previsioni”, vanno applicati i criteri di mobilità, concordati a suo tempo con le OO.SS e tutti gli ODG che regolano la mobilità interna del Comando.
– Va inoltre segnalato che con la mobilità interna non sono state migliorate le condizioni lavorative in alcune sedi di servizio, relativamente alle lunghe assenze di personale, dove ininterrottamente continuano i servizi di rinforzo/rimpiazzo, nonostante le numerose segnalazioni inoltrate dai Capi Turno Provinciali alla SV, continua una situazione diventata insopportabile, resa ancora più grave se consideriamo il fatto che, su disposizione del Comando, è fatta richiesta ai Capi Turno/Capi Partenza di svolgere contemporaneamente sia la funzione di autista del mezzo di soccorso, sia il ruolo di Capo Partenza, una situazione paradossale, impraticabile se si considera quanto riportato nell’Art. 77 comma 5 e 6 del regolamento di servizio DPR 64/2012, dove sono riportati i compiti del Capo Partenza durante il soccorso tecnico urgente.
Quanto premesso, considerati i problemi esposti, tenuto conto del crescente clima di irritazione e sfiducia da parte del personale, che sta pesantemente condizionando il servizio cui è demandato a svolgere, questa Segreteria Territoriale UIL PA VVF, ravvisa la necessità di superare fattivamente quanto rappresentato dal punto di vista contrattuale, al fine di ripristinare il giusto diritto dei lavoratori e la funzionalità del servizio.
Si fa riserva in attesa di un Vostro riscontro, di ricorrere a ulteriori forme di protesta e mobilitazione, ivi compreso lo sciopero che sarà formalmente proclamato in caso di esito negativo delle procedure di raffreddamento.