A seguito dell’informativa sugli schemi elaborati dal gruppo di lavoro incaricato di aggiornare il decreto del Ministro dell’Interno 10 febbraio 2012 inerente i distintivi di qualifica e i distintivi metallici di riconoscimento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la scrivente O.S. esprime il proprio disappunto e rappresenta la grande amarezza e disapprovazione del personale per scelte pregne di burocrazia che i vertici del Dipartimento, lontani dalla realtà e nella comodità dei propri ruoli, stanno determinando con conseguente mortificazione di donne e uomini in divisa che giornalmente rischiano la vita per assolvere i compiti istituzionali che le leggi e l’ordinamento del Corpo assegnano loro.
Tutti i lavoratori interessati dagli schemi di decreto (uno per il personale operativo ed uno per il personale che non riveste compiti operativi) meritano rispetto e stima, oltre che la tutela del sindacato che non è mai venuta meno. Proprio per questo motivo, in un recente passato avevamo chiesto al Dipartimento di prevedere anche per i ruoli non operativi delle specifiche tenute corredate di segni distintivi che potessero renderli riconoscibili in uno scenario emergenziale, considerato che questo rappresenta uno dei pochi ambiti in cui tale personale non si troverebbe ad operare in abiti civili. Mai avremmo però immaginato che il Dipartimento arrivasse addirittura a confezionare una specie di equiparazione dei ruoli e delle qualifiche di detto personale a quello operativo, prevedendo dei segni distintivi simili per tutti i ruoli.
Ricordiamo che per il personale operativo il senso dei fregi -o meglio, dei distintivi di qualifica- si sostanzia nell’esigenza di riconoscibilità ed individuazione di talune figure sugli interventi sia tra colleghi che da parte di altre forze dello Stato.
A nostro parere la scelta operata dall’Amministrazione è da ricercare sicuramente nella recente revisione delle carriere operata nell’ultimo provvedimento di riordino (rispetto al quale la UIL PA VVF ha più volte rivendicato una ulteriore delega), emanato frettolosamente e che non inquadra le attuali esigenze organizzative ai fini delle competenze e delle funzioni attribuite al personale del CNVVF.
Il personale è deluso per l’ennesima mancanza di attenzione da parte del Dipartimento che non perde colpo per interpretare in modo svantaggioso per il proprio personale (ne sono prova gli innumerevoli contenziosi aperti) norme che invece puntano a salvaguardare la peculiarità e la specificità del lavoro prestato mettendo a rischio la vita al servizio del cittadino e dello Stato.
Innumerevoli sono le questioni che attanagliano il personale e che sembrano essere sempre senza soluzione. Facciamo riferimento ai mancati riconoscimenti economici e previdenziali, alle inesistenti progressioni di carriera, ai ritardi nei pagamenti, all’interpretazione dell’articolo 87 comma 6 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, agli impegni assunti e non mantenuti in merito alla mobilità del personale con meno di 5 anni di servizio, all’attuazione delle disposizioni in materia di mobilità temporanea tra sedi per effetto di leggi speciali, alla cronica carenza di Dispositivi di Protezione Individuale a disposizione del personale operativo – indumenti fondamentali per tutelare la sicurezza e la salute di detti lavoratori.
Per tale motivo, anche in considerazione della mancanza di condizioni di urgenza, si chiede l’attivazione di quanto disposto dall’art. 35 del D.P.R. 7 maggio 2008, ovvero si chiede un incontro urgente.
Distinti saluti.
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