Illustre Ministro,
In data 7 febbraio 2020 la Uil PA Vigili del Fuoco proclamava lo stato di agitazione nazionale includendo, tra i motivi della vertenza, la richiesta chiara e diretta di una sospensiva dell’art. 6 comma 3 punto 2 del D.Lgs 127/2018 al fine di porre rimedio all’assurdo obbligo di permanenza nella sede di prima assegnazione almeno fino al concretizzarsi della necessaria revisione normativa.
Nel corso della procedura di conciliazione, l’Amministrazione garantiva, a parole, che le procedure di mobilità si sarebbero espletate con grande attenzione per il personale, smentita poi nei fatti dalla circolare 24426 del 12-05-2020 da cui emerge, invece, l’ennesima intollerabile disattenzione verso quel personale escluso dalla mobilità a causa di un provvedimento che crea evidenti situazioni di scavalco e che sta compromettendo la corretta funzionalità dell’intero sistema delle mobilità.
L’Amministrazione non può permettersi di continuare prendersi gioco dei Vigili del Fuoco, non può continuare a nascondersi dietro una norma irrazionale, suggerita alla politica da chi non conosce le vicissitudini, le condizioni ed i sacrifici di chi è lontano da casa. Oggi più che mai, a causa dell’emergenza in corso, l’Amministrazione ha tutti gli strumenti per poter tutelare davvero il personale ma, è evidente, non ne ha la reale volontà.
La dirigenza avrebbe dovuto adottare immediatamente ogni utile iniziativa volta alla risoluzione del problema. Poiché la UIL PA VVF prende atto del mancato impegno dei vertici del Dipartimento in funzione delle esigenze del personale operativo Corpo Nazionale, chiede un Suo intervento risolutivo della questione che genera forte malcontento nel personale.
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