COMUNICATO STAMPA
Il binomio – salute ed economia – devono essere gestiti uniformemente come fossero su di un piano cartesiano, in una unica “intelligenza sociale organizzata”. Questo significa che sicurezza
sanitaria ed economia devono procedere di pari passo attraverso un’unica regia.
Milioni di italiani sono stati licenziati o hanno perso il posto di lavoro. Le regioni del Nord si stanno battendo per la riapertura. Le previsioni sulle ricadute economiche sono catastrofiche. Il Fondo
Monetario Internazionale prevede che l’economia italiana si ridurrà quest’anno del 9,1%, il peggior calo in tempo di pace da quasi un secolo a questa parte.
La lobby delle grandi imprese dicono che ogni settimana di chiusura fa perdere un altro 0,75 per cento del prodotto interno lordo. Gli scienziati suggeriscono che una riapertura, senza le adeguate
cautele, potrebbe far risalire l’epidemia costringendo a chiudere nuovamente il Paese.
E’ evidente che per garantire una riapertura “sicura” lo stato deve essere on grado di attuare i precetti contenuti nella profilassi al covid-19 cosa che, vista la mancanza di D.P.I., appare come
improbabile o quantomeno pericolosa.
Ci impensierisce quindi l’uscita dal lockdown.
Non è possibile pensare ai cittadini della regione FVG con l’esclusione degli appartenenti delle forze del comparto sicurezza. Le donne e gli uomini in forza al comparto Sicurezza del territorio
sono anch’essi cittadini della regione. Non possono esistere quindi cittadini di serie A o di serie B.
Le direttive della regione devono essere applicate a tutti i cittadini del territorio con l’esclusione di nessuno.
I nostri venticinquemila e passa morti di Covid ci addolorano, ma a indignare sono i decessi e gli infetti, tra il personale delle comparto sicurezza, deceduti in servizio perché, in certi casi, gli è stato
impedito di indossare i d.p.i. protezione individuale.
Stiamo assistendo alla sospensione sine die della democrazia per l’assenza di mascherine chirurgiche dal costo di produzione di 10 cent l’una. Serve l’applicazione immediata della profilassi covid-19 seguendo i dettati scientifici internazionali. Serve che scienza ed economia si organizzino in un’unica intelligenza, serve riaprire i settori produttivi della regione con la massima celerità senza aspettare il caso 0 che, verosimilmente, questo covid perdurerà insito nel paese perché or mai endemico.
Le forze del comparto sicurezza sono prove generali per l’uscita dal lockdown. Ma è impensabile riuscire nell’impresa senza che tutti i settori della regione si muovano in egual modo. Molte regioni
d’Italia hanno ottenuto, per i settori che stanno mantenendo efficienti le strutture fondamentali del paese funzionanti, l’esenzione per i trasporti e per le autostrade, corsie preferenziali per il
mantenimento in efficienza della salute dei lavoratori anche attraverso l’uso della profilassi – aspetto di principale importanza – e del testing, contact tracing and isolation per il covid 19.
A tutt’oggi purtroppo serve ricordare che ancora non è stato reso obbligatorio, nelle nostre sedi di servizio, l’uso delle mascherine chirurgiche. È stata concesso l’uso gratuito dei mezzi pubblici, ferroviari e delle linee autostradali proprio per favorire gli spostamenti a chi, in questa di quarantena, e comunque doverosamente obbligato a recarsi nei posti di lavoro in zone rosse come Milano o Bergamo. La convenzione con le FF.SS della nostra regione, recentemente approvata, al contrario di quanti hanno millantato la libera circolazione va ricordato che a oggi non è in funzione in quanto manca la stipula contrattuale tra i due enti.
Chiediamo quindi:
L’intervento, presso il governo, al fine adeguare i corpi del comparto sicurezza alle ordinanze della regione in merito al covid 19 e, rendendo disponibili per tutto il personale, l’uso delle mascherine nei luoghi di lavoro.
La correzione della distanza di sicurezza che, anziché essere di 1 metro, è internazionalmente riconosciuta come 6 piedi
L’applicazione del testing, contact tracing and isolation attraverso l’uso dei tamponi, che vanno fatti in caso d’infezione rapidamente, ripetutamente e secondo i dettati scientifici, e a tutti componenti della cerchia.
Redigere una mappa pandemica del Comparto Sicurezza del F.V.G. attraverso l’uso dei test sierologici la dove approvati.
Presidi sanitari permanenti, nelle carceri del territorio, al fine di effettuare lo screening ai detenuti che accedono negli istituti di pena.
La concessione della libera circolazione sui mezzi pubblici, Ferrovie ed autostrade per il personale del comparto sicurezza sino alla fine dell’emergenza covid-19 così. Come del
resto già ottenuto, per il personale sanitario ed il comparto sicurezza in altre regioni d’Italia.
Trieste, Udine, Pordenone. Gorizia 27 aprile 2020
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