Che cosa strana! L’Amministrazione, ricordiamo, emanò un concorso ad hoc per i cinofili. Simili precedenti non ci sono stati, ad esempio, per gli elicotteristi o i sommozzatori. E’ quindi evidente come il legislatore abbia voluto conferire loro una determinata connotazione, ovvero riconoscerli come specialisti. Tuttavia non lo sono proprio per conto dell’Amministrazione che ha rigettato, con una terza versione di circolare, il servizio dedicato in favore di un cosiddetto “servizio orientato”, caratterizzato da un gravoso mantenimento dell’operatività ordinaria – 88 turni compresi gli addestramenti – che mette a rischio la copertura del servizio cinofilo stesso; una criticità, questa, che va sanata, almeno nelle more di un necessario potenziamento di organico che permetta la più consona organizzazione del servizio.
Ancora una volta viene dimostrato che la riforma dell’ordinamento doveva essere preceduta da una adeguata organizzazione del Corpo che certamente avrebbe evitato buona parte delle attuali storture!
Alla luce di ciò siamo stati chiari ed inequivocabili: non deve essere messa in discussione in alcun modo l’indennità di turno fino a quando i cinofili non saranno riconosciuti come specialità del Corpo e potranno dunque beneficiare di una indennità specifica e non, come l’Amministrazione intende fare, dell’utilizzo del cosiddetto “articolo 28” per garantire a detto personale un’indennità che, però, non può essere ricompresa nelle 10 ore di straordinario ma in uno stanziamento dedicato.
Il servizio cinofilo sta dando lustro al Corpo Nazionale ma l’Amministrazione non chiarisce ancora quale sia l’obbiettivo, ovvero se valorizzare la componente o ingessarla. Guardando i numeri, non possono infatti esserci più di 4 unità per Comando e non più di 3 sedi logistiche per regione per un totale di 12 unità; tra l’altro, non si comprende come talune realtà deroghino poi a questo limite. E’ dunque evidente che i conti non tornano. Occorre invece incrementare l’organico per una copertura del territorio in base al criterio del pronto allertamento e dei tempi di percorrenza!
In un momento storico di particolare attenzione della politica nei confronti del Corpo, appare singolare non richiedere con insistenza più unità per migliorare il servizio cinofilo, così come quello di tutte le attività specializzate!
Per la Uil PA Vigili del Fuoco il cinofilo è idoneo per il soccorso in maceria a prescindere dall’essere anche U.S.A.R. e l’esperienza dell’emergenza Albania ne dà conferma. Assicurare una formazione U.S.A.R. medium alle unità cinofile delle regioni scoperte rimane comunque un impegno da assolvere urgentemente da parte dell’Amministrazione, ma risulta comunque impensabile creare legami con gli U.S.A.R. e non poter di conseguenza attivare i cinofili della regione in cui si verifica l’emergenza a causa dell’assenza degli stessi U.S.A.R.
Abbiamo inoltre sostenuto tutta la nostra contrarietà rispetto ad ogni caso di anticipo delle spese sanitarie da parte del conduttore per assenza di veterinari convenzionati con l’assicurazione, delle spese di acquisto del secondo cane e di qualsiasi ulteriore esigenza economica a cui è l’Amministrazione a dover fornire gli strumenti necessari!
Abbiamo, inoltre, evidenziato le contraddizioni delle attivazioni del servizio: in primo luogo è necessario avviare uno strumento che organizzi la copertura di un servizio nazionale coordinato. Deve essere chiarito anche che una direzione regionale deve rispettare la catena di comando e riferirsi al C.O.N. e non direttamente ad altra direzione regionale come indicato nella circolare. Viene smentito addirittura il nuovo applicativo SUPREME. Si tenga conto anche della priorità del richiamo in straordinario per emergenza a carico dei comandi, così come specificato dalla nota prot. 8260 dell’11_03_2019 del Capo del Corpo sulle indicazioni operative per l’invio di unità specialistiche in base all’art. 79 del regolamento di servizio.
Infine, per quanto concerne la commissione esperti, non accettiamo incarichi fiduciari ma una composizione che tenga conto dell’esperienza operativa e di criteri chiari e trasparenti. Così come per l’individuazione del coordinatore delle unità cinofile in emergenza, non si comprende ancora se sia riferito al più alto in qualifica oppure al più esperto presente sul posto.
In sintesi, una circolare da correggere, che abbiamo appreso non essere frutto del confronto con le OO.SS. ma di osservazioni giunte a spot dal territorio, con un comportamento dell’Amministrazione che valuta l’incontro solo come materia di consultazione. In avvio di riunione abbiamo evidenziato come i contenuti della circolare concernenti l’organizzazione del lavoro, la caratterizzano a pieno titolo come materia di contrattazione, pertanto sarà necessario un accordo prima di essere definitivamente emanata sul territorio.
Sarà nostra cura tenervi aggiornati rispetto ad ulteriori sviluppi.
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